Neocatumenale

Nel 1974 Papa San Paolo VI, in un’udienza concessa alle prime comunità neocatecumenali, riconosce il Cammino come un frutto del Concilio Vaticano II: “Ecco qui i frutti del Concilio! Voi fate dopo il battesimo quello che la Chiesa primitiva faceva prima: il prima o il dopo, direi, è secondario. Il fatto è che voi mirate all’autenticità, alla pienezza, alla coerenza, alla sincerità della vita cristiana. E questo è un merito grandissimo, che ci consola enormemente (…)”. “Quanta gioia e quanta speranza ci date con la

vostra presenza e con la vostra attività!”. I successivi pontefici hanno promosso e riconosciuto il Cammino come frutto e ispirazione dello Spirito Santo in aiuto alla Chiesa. San Giovanni Paolo II ha promosso, rafforzato e favorito lo sviluppo di questa iniziazione cristiana degli adulti, incoraggiando nuove modalità missionarie e vocazionali, come le famiglie in missione e l’istituzione dei seminari diocesani missionari Redemptoris Mater. Nel 1990 ha scritto nella lettera Ogniqualvolta: “Riconosco il Cammino Neocatecumenale come un itinerario di formazione cattolica valida per la società e per i tempi odierni” e “auspico, pertanto, che i fratelli nell’episcopato valorizzino e aiutino – insieme con i loro presbiteri – quest’opera per la nuova evangelizzazione”. Il Neocatecumenato è realizzato, in comunione con il Parroco e sotto la sua responsabilità pastorale e

da un’équipe di catechisti. L’itinerario neocatecumenale si basa su tre elementi fondamentali (“tripode”) della vita cristiana, messi in rilievo dal Concilio Vaticano II: Parola di Dio, Liturgia e Comunità. Al centro di tutto il percorso neocatecumenale vi è una sintesi tra predicazione kerigmatica, cambiamento della vita morale e liturgia. Le comunità neocatecumenali settimanalmente hanno una celebrazione della Parola di Dio. Le comunità celebrano l’Eucaristia domenicale in piccola comunità, dopo i primi vespri della Domenica. Le celebrazioni dell’Eucaristia delle comunità neocatecumenali fanno parte della pastorale liturgica

domenicale della parrocchia e sono aperte anche ad altri fedeli. L’educazione alla vita comunitaria è uno dei compiti fondamentali dell’iniziazione cristiana. Il Neocatecumenato educa ad essa in modo graduale e costante. Questo favorisce la conoscenza e l’illuminazione reciproca e il mutuo incoraggiamento, nel vedere l’operare di Dio e le sue grazie nella storia di ciascuno.

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